Il patron di Luxottica e possessore del 5% di Generali, nonché detentore del 10% di Mediobanca, lo scorso 29 maggio ha presentato alla BCE un’offerta per rilevare un altro 10% del patrimonio azionario della banca.
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Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica e possessore del 5% di Generali, nonché detentore del 10% di Mediobanca, lo scorso 29 maggio ha presentato alla BCE un’offerta per rilevare un altro 10% del patrimonio azionario della banca. In questo caso, l’imprenditore, esempio di self made man italiano, si muove in autonomia, attraverso la finanziaria Delfin, di fatto la sua cassaforte personale.
L’offerta dovrebbe aggirarsi attorno ai 640 milioni, prezzo falcidiato dalla crisi del COVID, che, il patrimonio stimato attorno ai 25 miliardi di euro, sarebbe in grado di coprire senza particolari difficoltà. Non a caso la Delfin si è mossa in questo frangente, si intravedono due motivazioni temporali principali:
– L’effetto Covid che ha portato un declino sostanzioso delle azioni di Mediobanca.
– Il rinnovo del cda della banca in ottobre, la Delfin potrebbe presentare una lista per concorrere con il board uscente, contendendo i due posti destinati alle minoranze, tuttavia pare che non siano queste le sue intenzioni, probabilmente l’abile uomo d’affari ha scelto questo delicato momento per mettere in guardia gli altri azionisti e fare in modo di essere seguito dal nuovo board.
La principale motivazione che potrebbe aver spinto Del Vecchio a chiedere un raddoppio delle proprie partecipazioni nella banca è la sua partecipazione in Generali, oggi al 5%, che, unita al 13% detenuto da Mediobanca e al 5% di proprietà del suo braccio destro, andrebbe, diventando uno dei maggiori azionisti dell’istituto di credito, a garantirgli il controllo di un polo finanziario tutto tricolore. Del Vecchio ha sempre dichiarato l’intenzione di portare Generali ad espandersi dopo il declino avuto dal 2008 in poi e questa potrebbe essere una carta chiave nel suo progetto espansivo, tuttavia, le sue intenzioni restano poco chiare: potrebbe voler semplicemente diversificare il patrimonio da lasciare ai suoi figli. È chiaro che l’uomo più ricco d’Italia possa fare il bello e il cattivo tempo nel panorama dell’alta finanza europea, staremo a vedere quale sarà l’ultima (probabilmente) impresa del Leone.
a cura di Andrea Crispino