Antonietta ha 25 anni, si è laureata in Economia e Commercio ed oggi lavora presso Deloitte, una delle Big Four della consulenza, come Finance and Performance Analyst con focus sulla Finance Transformation.
Parlaci del tuo percorso universitario e dei motivi che ti hanno portata a sceglierlo. Avresti preferito una laurea a ciclo unico?
Già dalla quarta superiore avevo le idee abbastanza chiare. L’economia mi ha sempre appassionato perché rappresenta un elemento fondamentale per capire il mondo e la struttura della società. La scelta più difficile era capire quale corso di laurea intraprendere e dopo tanti dubbi ho scelto Economia e Commercio perché mi sembrava la triennale con più basi quantitative. Mi è piaciuta così tanto da scegliere lo stesso corso di laurea per la magistrale. Non avrei preferito un corso a ciclo unico, la fine della triennale ti pone diverse domande su cosa ti piaccia davvero fare e credo che le risposte siano molto utili per intraprendere un percorso più consapevole.
Quale è stato il tuo corso universitario preferito?
Le materie legate alla macroeconomia sono state indubbiamente le mie preferite perché permettono di capire nel profondo le radici del sistema economico. Il corso che ho amato di più è stato quello di Politica Economica.
Quali sono i consigli che daresti a una matricola per superare le prime difficoltà universitarie?
Sicuramente consiglierei di non farsi abbattere dalle difficoltà iniziali, dovute principalmente al cambiamento del metodo di studio diverso da quello delle scuole superiori. Bisogna cercare di essere perseveranti e determinati, ricordando che il percorso universitario è una maratona e bisogna avere costanza. Poi sicuramente consiglierei di non perdere l’entusiasmo iniziale, anzi di cercare ogni giorno di accrescere la passione, anche studiando in gruppo e confrontandosi con altri studenti.
Cosa ti ha portato a fare due Erasmus, perché e quanto ha influito sulla tua carriera
La curiosità verso altre culture e la voglia di uscire dalla comfort zone sono stati due elementi chiave. Non volevo avere una carriera universitaria statica, ero sempre alla ricerca di nuovi stimoli e l’Erasmus mi ha permesso di trovare ambienti dinamici ed estremamente interessanti. Continuano ad essere tra le esperienze migliori della mia vita. Hanno influito positivamente sulla mia carriera, permettendomi di imparare meglio l’inglese e ad essere motivata per nuove sfide.
Tornando indietro nel tempo, cambieresti qualcosa del tuo percorso universitario?
No, sono molto soddisfatta del percorso fatto in questi anni.
Com’è stato il tuo primo colloquio con Deloitte?
Non avevo ancora finito il percorso di studi magistrale quando ho fatto il primo colloquio con Deloitte, ricordo che mi sembrava un sogno potermi confrontare con una azienda di tale spessore. Ho cercato di non essere troppo agitata e di dare il massimo, facendo capire la mia ambizione e la mia determinazione. Prima del colloquio ho analizzato l’azienda, quindi la sua storia, i suoi valori, poi i suoi aspetti finanziari, cercando di capirne la struttura. È indispensabile essere prepararti.
In cosa consiste effettivamente la figura del Finance & Performance Analyst? Tu che funzioni svolgi in quanto tale?
Siamo coinvolti in progetti di Finance Transformation, a supporto dei CFO, finalizzati a rendere la funzione di Amministrazione, Finanza e Controllo efficienti e in grado di supportare le esigenze del business, in linea con i trends di trasformazione digitale. Si lavora in team, nello specifico io ho la possibilità di lavorare in progetti di definizione della visione strategica, disegno dei processi e sviluppo di business cases per valorizzare costi vs benefici delle iniziative di trasformazione.
Prima di scegliere l’università avevi già le idee chiare su quale carriera lavorativa intraprendere?
No, ma ero sicura di voler lavorare in un ambiente sfidante, stimolante. Poi con il tempo, soprattutto durante il mio secondo Erasmus in una Business School in Francia, ho iniziato a delineare il possibile percorso di carriera.
Cosa/Chi ti ha convinto ad intraprendere la carriera in questo settore?
Durante alcuni Career Orientation in Francia, ho avuto l’opportunità di partecipare a meeting con delle aziende di consulenza. Mi ha da subito affascinato l’idea di poter lavorare in settore in cui si potesse cambiare ciclicamente cliente e Industry di riferimento.
Esistono, secondo te, competenze extra-universitarie indispensabili da acquisire lungo il nostro percorso?
Assolutamente. Con i tanti esami universitari, bisognerebbe acquisire skills come la flessibilità, organizzazione e prontezza nell’affrontare le difficoltà. In alcuni lavori, come il mio, è indispensabile imparare a relazionarsi in un gruppo e potrebbe quindi essere utile studiare e lavorare in team per i vari progetti universitari.
Credi che per operare nel settore finanziario sia necessario saper utilizzare Excel? Consigli qualche corso extra-universitario per gli studenti che vorranno operare in questo settore?
Sì, è necessario avere delle basi, ma non credo che ci sia bisogno di un corso extra. Durante gli anni universitari, autonomamente, ci si può esercitare con costanza. Tante cose si imparano, soprattutto, nei primi mesi di lavoro.
Parlaci della tua routine.
Deloitte dà ai dipendenti la possibilità di lavorare in Smart Working durante questi mesi difficili. È importante darsi dei tempi per cercare comunque di mantenere un sano work-life balance. Cerco di andare a correre al parco tutte le mattine prima di iniziare con le riunioni della mattina, mentre la sera mi dedico a letture o qualche film.
Ti piace leggere? Se sì su cosa ti basi per la scelta del libro? E secondo te quale libro non deve mancare nella libreria di un giovane studente?
Si, leggo molto, principalmente romanzi classici di letteratura e libri di economia. Per quanto riguarda i libri di economia, cerco di scegliere libri che possono essere considerati masterpiece del genere. Uno degli ultimi libri che ho letto e che secondo me non deve mancare nelle letture di uno studente di economia è “Il Capitale nel XXI Secolo” di Thomas Piketty. In questo libro si mette in risalto il processo di accumulazione e concentrazione dei capitali sottolineando le conseguenti disparità di reddito, che generano la crescita della disuguaglianza.
Come Associazione Studenti Economia portiamo avanti il progetto “Ase al cinema”, ovvero una rubrica dove consigliamo i film più interessanti legati al nostro percorso di studi. Che film ti ha colpito di più in quest’ambito?
A Beautiful Mind, un viaggio all’interno della mente di un genio della matematica e dell’economia.
A cura di Ludovica Baccelliere, Daniele Muccio, Maria Francesca Martino, Salvatore Cristiano