La richiesta di GM di diventare una banca per ampliare il settore dei prestiti auto.
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Secondo quanto appreso dalle indiscrezioni degli ultimi giorni, la storica ed iconica casa automobilistica americana, General Motors, avrebbe autorizzato le proprie divisioni di servizi finanziari a presentare, entro il prossimo mese, la richiesta, presso le autorità statali e federali, per ottenere il consenso ad operare come un vero e proprio istituto di credito.
GM, L’assetto e le strategie della nuova banca:
La General Motors Financial Company si prepara ad assumere, a tutti gli effetti, la forma di un organo creditizio. Lo scopo principale è, infatti, quello di consentire l’ampliamento ed il rafforzamento del raggio d’azione delle attività nei prestiti per autovetture.
A causa di tale richiesta, l’azienda americana si troverà ad essere sotto la nuova supervisione di due organi di sorveglianza: la Federal Deposit Insurance Corporation e lo Utah Department Of Financial Institutions. Nel concreto, sembrerebbe voler prendere la forma di un Industrial Loan Company,un assetto industriale che le consentirebbe di controllare sia assets da azienda commerciale che attività bancarie; ciò consentirebbe alla casa madre di risultare esente dai controlli della Federal Reserve.
General Motors non è il primo, né l’ultimo, esempio di azienda che decide di intraprendere un simile percorso di ampliamento in ambito bancario, per provare a restituire nuova linfa all’attività. Tra le domande più recenti presentate ed approvate in tal senso, figurano quelle di Square, servizio di pagamenti online, e Nelnet, specializzata nei prestiti per l’istruzione.
GM, Prospettive aziendali, tra sguardo al passato e la visione al futuro:
Per l’azienda americana non è nuovo l’utilizzo di simili strategie: una soluzione simile era stata adottata, nel 2008, per gestire la sua finanziaria General Motors Acceptance Corporation (GMAC), oggi Ally Financial, una holding bancaria organizzata nel Delaware. Tale evoluzione fu dovuta alla malsana gestione dei prestiti e dei mutui subprime, che travolsero l’azienda comportando un salvataggio pubblico da 17 miliardi di dollari e la successiva ristrutturazione.
L’attuale divisione finanziaria della GM mosse i primi passi con l’acquisizione della AmeriCredit, specializzata nei prestiti auto, e dalle attività di Ally in campo internazionale.
La volontà è quella di evitare il ripresentarsi delle sventure passate. A tal proposito l’idea complessiva è quella di concentrare le operazioni della nuova banca nel rafforzare la concessione di prestiti a concessionari e ai consumatori per l’acquisto di veicoli targati GM. Grazie alla raccolta di depositi, GM si assicurerebbe una più efficiente fonte di capitali, raccolti finora, insieme alle altre risorse, attraverso l’emissione di debito.
La spinta propositiva si muove dall’espansione determinata dalla divisione negli anni post-crisi, per questa ragione l’azienda vuole concretizzare i suoi sforzi. Nell’ultimo anno ha, infatti, riportato revenue per 14,5 miliardi, pari al 10,6% del totale del gruppo; basti pensare che i medesimi valori erano pari allo 0,2% nel 2010 e 4,2% nel 2015.
Tra nuove difficoltà ed un massiccio bagaglio di esperienze provenienti dal passato, General Motors tenta ancora una volta di dimostrarsi iconica.
A cura di Alessandro Garbucci