Come l’andamento delle azioni blue chip influenza gli indici e quali sono alcuni dei parametri da seguire fino a Gennaio
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Il termine “blue chip” è spesso usato per indicare una tipologia di azioni di particolare rilevanza. Ma non tutti sanno cosa siano effettivamente e l’impatto che hanno sui mercati.
Azioni blue chip, cosa sono:
Il termine “blue chip” è stato importato dal gergo del poker, nel quale fa riferimento alle carte di maggior valore del gioco. L’espressione è stata utilizzata nell’ambito dei mercati per la prima volta negli anni 20 del secolo scorso ed è stata “rubata” per indicare le azioni di società consolidate di grandi dimensioni e con notevoli profitti. In particolare, si associa a società che esistono da molto tempo e che sono leader dei rispettivi settori. Inoltre, nella maggior parte dei casi, si tratta di gruppi multinazionali con sedi in tutto il mondo. Grazie alle loro caratteristiche vengono quindi considerate come le società “di maggior valore” e per questo la maggior parte delle azioni così definite sono incluse nei principali indici di borsa.
Un esempio è il Dow Jones Industrial Average, uno dei più popolari indici americani, che segue 30 società, tutte blue chip, facendo un media ponderata rispetto al prezzo delle azioni. Motivo per il quale può essere utilizzato come parametro di riferimento del mercato USA, e come il Dow Jones, anche gli altri indici e per questo le azioni blue chip stesse.
Azioni blue chip, alcuni esempi:
Sono riportate, di seguito, alcuni esempi di ben note azioni blue chip. Non sono necessariamente le blue chip più grandi ed importanti, ma rappresentano un campione significativo di vari settori.
Azioni blue chip, vantaggi degli investimenti:
E’ molto raro che aziende blue chip falliscano. Ciò significa che c’è meno rischio che il prezzo delle azioni di una società blue chip non si riprenda dopo un calo dei prezzi (la recente ripresa dei mercati dopo il crollo di Marzo ne è un esempio). Si sta parlando di aziende che hanno un business model solido e che hanno impiegato i propri utili per crescere. I grandi investitori istituzionali, ma sopratutto i i fondi di investimento, collocano la maggior parte della loro componente azionaria investendo in azioni blue chip.
Azioni blue chip, svantaggi degli investimenti:
All’interno del panorama odierno, il quadro rappresentante le azioni blue chip sta cambiando profondamente. Le società più datate hanno trend di crescita più lenti rispetto alle nuove aziende, anche più piccole (vedi le start up unicorno). Ogni anno esiste quindi, un gruppo di azioni che supera le performance delle blue chips, sebbene accompagnata da una maggiore volatilità e rischio. Inoltre alcune società blue chip stanno andando verso il fallimento. Tutto questo è probabilmente dovuto ai cambiamenti tecnologici o dei trend di consumo.
I produttori di fotocamere analogiche e produttori di automobili sono esempi di aziende che non sono più performanti come prima. Per questa motivazione, i potenziali investitori dovrebbero chiedersi preventivamente quale sarà il futuro di quel settore prima di collocare i propri capitali, anche se in aziende solide ora, ma che potrebbero non riuscire a stare al passo dell’innovazione.
Azioni blue chip, il Rally Dicembre-Gennaio:
Le ultime giornate di contrattazione sono state interlocutorie in attesa del meeting della BCE.
Dopo questo weekend comunque non si attendono particolari notizie che possano influenzare negativamente i mercati e quindi non ci sono particolari preoccupazioni.
Ovviamente non bisogna mai dare nulla per scontato e per questo motivo ora andremo a definire i livelli da monitorare per mantenere il polso della situazione e seguire da vicino gli eventuali sviluppi delle quotazioni.
La tendenza dei mercati, infatti, continua a essere rialzista. I livelli da monitorare per i prossimi giorni sono:
- Dax Future:
Inizio di un ritracciamento con una chiusura giornaliera del 10 dicembre inferiore a 13.154. Ribasso di diversi punti percentuali solo con una chiusura dell’11 dicembre inferiore a 13.177. - Eurostoxx Future:
Inizio di un ritracciamento con una chiusura giornaliera del 10 dicembre inferiore a 3.495. Ribasso di diversi punti percentuali solo con una chiusura dell’11 dicembre inferiore a 3.474. - Ftse Mib Future
Inizio di un ritracciamento con una chiusura giornaliera del 10 dicembre inferiore a 21.890. Ribasso di diversi punti percentuali solo con una chiusura dell’11 dicembre inferiore a 21.690. - S&P 500
Inizio di un ritracciamento con una chiusura giornaliera del 10 dicembre inferiore a 3.678. Ribasso di diversi punti percentuali solo con una chiusura dell’11 dicembre inferiore a 3.594.
Solitamente nelle serie storiche, quando i mercati hanno iniziato una salita da fine ottobre, questa è continuata fino a più o meno il 6 gennaio, prima di dare spazio ad una correzione fra il 7/10% fra gennaio e marzo. Questi indicati sono alcuni dei dati da seguire. Non c’è altro da fare che accodarsi agli eventi, perché non va dimenticato che:
“Il fattore più importante che dà forma ai mercati azionari è la psicologia umana” – Gerald M. Loeb
A cura di Giuseppina Sepe