La pandemia imperversa e i dati relativi al traffico aereo europeo sono drammatici: è caduta libera
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Per prevenire la diffusione della pandemia COVID-19, i paesi di tutto il mondo hanno adottato una serie di misure restrittive dall’inizio del 2020, con una forte limitazione degli spostamenti internazionali, impattando negativamente sull’industria del trasporto aereo. Più nello specifico, il traffico aereo ha registrato un calo drastico rispetto al 2019 nei paesi UE, Italia compresa. La riduzione ha riguardato il numero di passeggeri trasportati, i movimenti totali e i voli cargo adibiti al trasporto merci.
Trasporto aereo, i dati relativi ai paesi UE:
Il primo impatto è stato visibile a marzo 2020, con una diminuzione del 44% del numero totale di voli commerciali nell’UE rispetto allo stesso mese del 2019. A seguito dei diversi lockdown in applicazione nei vari paesi, il calo più sostanziale è stato registrato in aprile (-91% rispetto allo stesso mese nel 2019), maggio (-90%) e giugno (-84%). I mesi estivi, invece, sono stati caratterizzati da una parziale ripresa, con cali del 64% a luglio e del 53% ad agosto, per poi osservare ulteriori diminuzioni a settembre (-59%), ottobre (-62%), novembre (-68%), dicembre (-67%). L’inizio del nuovo anno ha confermato l’andamento degli ultimi mesi del 2020, senza alcun segno di crescita: si segnala a gennaio 2021 un -68% rispetto allo stesso mese un anno fa. In aggiunta, nei giorni scorsi, l’Eurostat ha fornito le statistiche relative al mese di gennaio 2021, evidenziando la riduzione del numero di voli commerciali nei principali hub del trasporto aereo europeo: München (-25 400 voli commerciali rispetto a gennaio 2020, -85%), Parigi/Charles de Gaulle (-23 500, -63%), Amsterdam/Schiphol (-23 100, -61%)Francoforte/Meno (-23 100, -64%) e Madrid/Barajas (-22 900, -70%).
Trasporto aereo, l’impatto in Italia:
Il 2020 ha segnato l’arresto di un trend positivo decennale che stava attraversando il settore aereo italiano: nei mesi prima della pandemia, l’Istat aveva previsto un numero di passeggeri trasportati pari a 17,9 milioni nel solo mese di maggio 2020, un valore che sarebbe dovuto salire a 21 milioni in agosto. Lo scoppio della pandemia ha, invece, disatteso le aspettative. In Italia, le prime notizie di gennaio sul Coronavirus hanno influenzato significativamente i movimenti aerei (intesi come numero totale degli aeromobili in arrivo e partenza), che infatti nel primo mese dell’anno registrano una piccola crescita (+0,6%) rispetto al gennaio 2019. Anche a febbraio, sebbene il Covid-19 abbia iniziato ad assumere uno spazio crescente in tutti i media – specie dopo l’individuazione del focolaio di Codogno – i movimenti aerei rispetto ad un anno prima sono in lieve crescita (+0,6%).
La picchiata, inesorabile, arriva solo nei mesi successivi, con il lockdown su tutto il territorio nazionale: difatti, i movimenti aerei di marzo segnano un -66,6%, e il dato peggiora ad aprile, quando i movimenti aerei sono il 92,4% in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Nel mese di maggio, nonostante l’avvio della cosiddetta “Fase 2”, il calo è comunque del 90,6%, a indicare che molti scali sono rimasti chiusi o che, comunque, la maggior parte delle linee non ha ripreso la propria attività. Complessivamente, nei primi cinque mesi del 2020, è stato stimato un calo del 54,3% dei movimenti aerei rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il periodo estivo ha evidenziato un aumento del traffico aereo, dopo l’alleggerimento delle restrizioni sugli spostamenti. Confrontando questi dati con quelli del 2019, però, la situazione resta comunque drammatica: nell’agosto 2019 sono state infatti oltre 20 milioni le persone che hanno preso un aereo in Italia, a fronte dei 7 milioni dell’agosto 2020. A settembre, inoltre, con la ripresa delle scuole e delle attività lavorative, i numeri sul traffico aereo sono tornati a decrescere, con un calo percentuale rispetto a un anno prima pari al 69,7% e al 74,8% a ottobre. Infine, con il nuovo aumento dei contagi, la situazione ha conosciuto un nuovo fondo negli ultimi due mesi dell’anno con una riduzione del 79.8% e dell’80.2% rispetto a novembre e dicembre 2019.
Significativi sono i dati relativi all’aeroporto di Bergamo che ha registrato una variazione in negativo del 69,4%, con circa 3 milioni di passeggeri trasportati a fronte degli oltre 11 milioni del 2019, nonchè degli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, i due più grandi d’Italia, che hanno visto variazioni negative rispettivamente del 82,3% e del 85,4% rispetto al 2019.
A cura di Alessandro Bianco