Mario Draghi accetta con riserva la Presidenza del Consiglio: “vincere la pandemia” e “offrire risposte ai problemi quotidiani” queste le prime parole
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Draghi, la convocazione di Mattarella:
02 febbraio 2021;
Il dado è tratto: non sono state sciolte le camere e non si andrà al voto. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha optato per un governo tecnico con a capo l’ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi. Tale scelta è stata motivata dai tempi ristretti d’intervento non compatibili con un ritorno alle urne. Secondo Mattarella i primi colpevoli di questa situazione sono proprio i rappresentanti politici del Paese e, in tal senso, ha invocato ad un “governo di Alto profilo”.
Draghi, l’accettazione del mandato:
03 febbraio 2021;
Alle 11:55 Mario Draghi arriva al Quirinale, dove, dopo l’incontro con Mattarella, annuncia di accettare con riserva l’incarico di formare un nuovo governo. Ai microfoni:
«Momento difficile, ora rilanciare il Paese. Fiducioso nel dialogo con i partiti (…) Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un momento difficile. Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani, rilanciare il Paese sono le sfide. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’Ue, abbiamo la possibilità di operare con uno sguardo attento alle future generazioni e alla coesione sociale (…) fiducioso che dal confronto con i partiti, con i gruppi parlamentari e le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile»
Draghi, la sfida politica al Parlamento e al Senato:
Aver accettato l’incarico con riserve significa che Mario Draghi si riserva la facoltà di rinunciare nel caso non si riuscisse a raggiungere la maggioranza dei sostenitori in Parlamento. In periodo di crisi governare con continui ostruzionismi è controproducente se non a tratti inutile.
4 febbraio 2021;
Oggi si dà il via alle consultazioni: La situazione appare molto fluida al momento.
– tra i sostenitori di un Governo Draghi ci sarebbero Italia Viva, PD, Forza Italia, +Europa.
– Tra gli indecisi, Leu. La parte più a sinistra dell’ex maggioranza giallorossa non è mai stata vicina alle posizioni di Draghi e non ne fa mistero. Tuttavia, il partito ha aperto all’ascolto delle proposte di Draghi prima di decidere la propria linea.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Lega: “Si apre una nuova fase. Non abbiamo pregiudizi nei confronti di Draghi. Vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto”.
– Dalle prime dichiarazioni sembra un no deciso al governo Draghi, quello arrivato da Fratelli d’Italia.
– Il Movimento 5 Stelle, invece, è diviso: al momento la posizione ufficiale è un no a Draghi ma è ancora presto per dire se tutti i parlamentari seguiranno la linea anti-Draghi. Sicuramente lo farà l’ala capeggiata da Alessandro Di Battista. Di Maio invece ha spiegato che non ha nulla contro Draghi ma deve dare vita a un governo politico.
A cura di Francesca Maria Postiglione