Fabrizio ha 34 anni, e si è laureato in Economia Aziendale e Management alla Federico II e attualmente lavora presso SEDA International Packaging Group come Sales Manager con un contratto a tempo indeterminato.
Parlaci del tuo percorso universitario e delle motivazioni che ti hanno guidato nella scelta del corso di laurea.
Ho conseguito una Laurea in Economia Aziendale e Management presso la Federico II. L’indirizzo è stato lo stesso, sia per la triennale che per la magistrale. E’ stato l’interesse e la curiosità per tematiche Aziendali/manageriali a guidare la mia scelta.
Qual è stato l’esame che ti ha ispirato di più?
Marketing e Strategie di Impresa, corso tenuto dal Prof. Luigi Cantone. Mi sono divertito tantissimo e ho imparato davvero tanto.
Perché hai scelto il caso Yoox come argomento della tesi di laurea?
Yoox è un perfetto esempio di eccellenza Italiana. Un’Azienda cresciuta tanto e con ottimi indicatori Economico/Finanziari. Presentava quindi diversi punti di interesse che ho avuto modo di approfondire con la stesura della Tesi.
Conseguita la laurea in Economia Aziendale hai proseguito con il Master in Finanza Avanzata. Cosa ti ha convinto a cambiare il tuo percorso di studi?
Non lo considero un “cambiamento”, piuttosto un completamento di un percorso che mi ha dato la possibilità di acquisire nuove competenze approfondite meno durante il percorso Universitario.
Perché hai scelto proprio l’IPE?
L’Ipe aveva, e ha oggi ancor di più, un’ottima reputazione sia in termini di network che di preparazione degli allievi. La Business school investe molto sulle soft skills, aspetto oggi essenziale e forse più importante delle competenze tecniche.
Come è strutturato il Master in Finanza Avanzata? E quali vantaggi ne hai tratto?
Il Master è strutturato in diversi Moduli. Alcuni molto tecnici, altri legati, come sottolineavo in precedenza, alle soft skills. Si spazia dall’analisi tecnica a casi Aziendali, passando per lezioni più teoriche che approfondiscono temi già trattati nel percorso Universitario. Sono inoltre molto frequenti le testimonianze di Professionisti provenienti da Banche, Aziende, Società di Consulenza Manageriale.
In cosa consiste il Project Work che hai portato a termine presso BCG?
Abbiamo avuto l’opportunità di analizzare come i principali Istituti di credito offrano prodotti finanziari attraverso diversi canali di vendita.
In E&Y ricoprivi il ruolo di Financial Business Advisor. Parlaci di cosa si tratta.
Non ho lavorato a lungo in EY, ma posso dire che si tratta di un’ottima Azienda. Ti insegnano un metodo che non ti molla più e farà parte sempre del tuo approccio al lavoro. Ero nel Team che si occupava di Due Diligence, Finanziarie e Commerciali.
Qual è stata l’attività più importante alla quale hai partecipato in E&Y?
Una Due Diligence di un’Azienda in occasione di un’operazione di M&A.
Quali sono le soft skills più richieste nei colloqui di lavoro che hai sostenuto?
Senza dubbio flessibilità, resistenza allo stress e umiltà.
Attualmente lavori in SEDA. Ci parleresti dell’azienda e della mansione che svolgi al suo interno?
Seda è un’Azienda Italiana, Napoletana, Leader nel Business del Packaging alimentare. Fondata nel 1964 ha testa (e il cuore) a Napoli, dove abbiamo il nostro HQ, con stabilimenti anche in UK, Germania, Portogallo e Stati Uniti. Mi occupo di vendite (il mio ruolo è Sales Manager) e seguo diversi Paesi nell’area Mediterranea (Italia, Balcani, Grecia).
Quali differenze hai riscontrato tra E&Y e SEDA?
EY è una società di consulenza, multinazionale. Seda un’Azienda di produzione, con dinamiche e processi completamente diversi. Se in EY impari un metodo – e sviluppi tante altre competenze – in un’Azienda come Seda puoi metterle in pratica. In quest’ultima, inoltre, hai una enorme opportunità che è anche responsabilità: contribuire alla crescita di una importante realtà produttiva localizzata sul territorio. Il tuo contributo si traduce quindi non solo nella crescita dell’Azienda ma anche, e soprattutto, nello sviluppo del territorio nel quale l’Azienda opera.
Parlaci della tua routine
Posso dire, senza paura di essere smentito, che annoiarsi è difficile. La giornata è un susseguirsi di call con i Clienti, si analizza il fatturato, ci sono riunioni interne per seguire lo sviluppo dei progetti. Si partecipa poi a corsi di formazione, o a webinar legati ad argomenti attinenti al Business. Si preparano offerte e si formalizzano ai Clienti. Direi quasi sia difficile identificare una routine, fortunatamente.
Come gestisci la work-life balance?
Prima della pandemia, viaggiavo anche 120 giorni all’anno. Occorre organizzare al meglio il lavoro per raggiungere un equilibrio che è fondamentale per andare al massimo della velocità, anche sul lavoro.
Notiamo dal tuo profilo Linkedin che hai quattro referenze. Qual è il segreto per raggiungere un network di persone così solido?
Le persone non comprano cosa fai ma perché. Se riesci a far passare questo messaggio, non è difficile avere un network e delle referenze.
Dato che ti sei laureato 10 anni fa, sull’apprendimento di quali competenze gli studenti neolaureati/laureandi devono focalizzarsi considerata la costante evoluzione del mondo del lavoro? E dal punto di vista didattico ritieni che ci siano stati sostanziali cambiamenti nel sistema universitario italiano in questi anni?
Se avessi un fratello o una sorella minore, gli/le suggerirei di trovare il motivo, la causa più profonda che giustifica le sue scelte, che lo/la motiva. Le skills tecniche si apprendono, per farlo è sufficiente pazienza, umiltà e voglia di fare. Trovare il proprio “perché” è invece più complesso. Lavorerei quindi molto su questo, con lo scopo di costruire qualcosa di unico e di importante per loro stessi e per chi gli è accanto. L’Università su questo può e deve fare di più. La teoria va bene, ma non tutti diventeranno accademici. Serve maggiore vicinanza al mondo reale, a ciò che serve davvero per creare valore. Si deve passare da un concetto di ricerca di un lavoro ad una visione di creazione di valore. Purtroppo su questo ho visto pochi cambiamenti rispetto a quando mi sono laureato, oramai 11 anni fa.
Dove ti vedi tra 10 anni?
Non dove, ma come: con la stessa voglia di offrire il mio contributo per costruire qualcosa di importante, creando valore.
A cura di Alessandro Garbucci, Vincenzo Succoia e Giuseppe Piccolo.