Il sottile limite tra: buon affare e bolla speculativa
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Dopo le notizie sui primi “criptomiliardari” e le sempre maggiori istituzioni che stanno considerando in maniera positiva il mondo basato sulla decentralizzazione, si sente sempre più spesso parlare di criptovalute, token, nft, ecc ma in particolare di bitcoin. La domanda che più spesso ci si pone è se sia un mercato destinato a continuare a crescere, addirittura quasi fino a sostituire le monete fisiche come tutti noi le conosciamo, oppure sia una bolla destinata prima o poi a scoppiare.
Dalla normativa italiana ricordiamo la definizione di criptovaluta, descritta come una “rappresentazione di valore digitale che non è emessa o garantita da una banca centrale o da un ente pubblico, non è necessariamente legata a una valuta legalmente istituita, non possiede lo status giuridico di valuta o moneta, ma è accettata da persone fisiche e giuridiche come mezzo di scambio e può essere trasferita, memorizzata e scambiata elettronicamente”.
Il valore di bitcoin è dato semplicemente dall’incontro tra domanda e offerta del mercato, non ha sotto di sé nessun valore reale né una banca centrale di riferimento, è una moneta virtuale che non si può vedere, non si può stampare e non si può scambiare se non con strumenti tecologici.
bitcoin, i pro e i contro:
Tra i vantaggi dell’utilizzo del Bitcoin va citata la ancora poca chiarezza in tema di tassazione rispetto ai canali più tradizionali della finanza, attualmente infatti viene principalmente considerata come valuta estera, ed anche i costi, confrontati con i classici canali finanziari, sono minori. Ma il pro più importante rimane sicuramente quello legato al tema della privacy, garantita da un sistema crittografico basato sulla tecnologia blockchain, che consente di acquistare e vendere Bitcoin in modo totalmente anonimo lasciando nei vari blocchi di transazioni solo codici alfanumerici incomprensibili senza le 2 chiavi apposite, una pubblica ed una privata, per poterle decriptare. Inoltre, essendo una tipologia di strumento finanziario, è possibile entrare e uscire da questo mercato quando meglio si crede. Attualmente, dopo aver raggiunto i massimi intorno ai 60 mila dollari, il valore del Bitcoin si attesta intorno ai 42 mila dollari.
bitcoin, investimento o speculazione:
C’è da dire, però, che per i più l’acquisto di bitcoin non è una forma di investimento, ma una pura forma speculazione, in quanto si acquistano al solo scopo di rivenderli e guadagnarne del profitto nel breve. Da un giorno all’altro questa (forse) “bolla” dei bitcoin potrebbe potrebbe scoppiare, e venendone svalutato il valore chiunque abbia accettato pagamenti in bitcoin si ritroverebbe con importanti perdite.
Ciò che più preoccupa molti, e ciò che per altri è invece il punto “forte” dei bitcoin, è la mancanza di una regolamentazione ufficiale in merito, che rende il mercato e gli investimenti tutelati in maniera minore rispetto ai canali più tradizionali che dopo le numerose crisi finanziarie sono sempre più strettamente regolamentati e vigilati. Oppure la fortissima volatilità della valuta, che consente di trarre grandi profitti ma allo stesso tempo espone a enormi rischi.
Da circa 10 anni si sente parlare di monete virtuali, ma ancora non c’è una linea guida ufficiale o chiarificatrice, ma invece c’è una profonda spaccatura tra chi sostiene che possa essere una vera e propria rivoluzione e chi invece pensa che questa sia l’ennesima bolla destinata prima o poi a scoppiare.
Solo il tempo potrà fornirci risposte, ma una cosa è certa, se ne continuerà a parlare ancora per molto.
A cura di Federico Franco