Sembrerebbe tutto pronto per la prima emissione di un titolo di stato emesso dalla Repubblica di San Marino, programmata per luglio. L’ammontare del “Titano Bond” dipenderà dalla reazione dei mercati, con un tetto massimo fissato per circa 500 milioni.
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La Serenissima Repubblica di San Marino si appresta ad entrare, per la prima volta nella sua storia, sul mercato dei titoli di stato. La crisi scaturita dal Covid ha colpito e lascerà un segno indelebile anche nella piccola repubblica. A partire dal 2015 ci sono stati diversi tentativi nel cercare di collocare i propri titoli sul mercato, ma sembrerebbe tutto pronto per la prima emissione programmata per luglio. L’ammontare del “Titano Bond” dipenderà dalla reazione dei mercato, con un tetto massimo fissato dalla legge di bilancio ancora da approvare, per circa 500 milioni. In Inghilterra una banca d’affari sta sondando il terreno sull’appetibilità del titolo del debito sovrano. A inizio aprile, in piena pandemia, l’agenzia di rating Fitch aveva declassato il giudizio da BBB- a BB, andando notevolmente ad incidere su quelli che dovranno essere i tassi di rendimento che comunque dipenderanno dall’appetito degli investitori e alle condizioni di mercato.
Il Titano Bond sarebbe una grande rivoluzione per la Serenissima. Lo Stato conta 33mila abitanti e il debito pubblico pesa totalmente sulle spalle dei cittadini. Il coronavirus ha messo in difficoltà le casse della repubblica dovendo affrontare diverse spese inaspettate e dato che il bilancio dello Stato viene autofinanziato si è dovuti ricorrere ai titoli per avere liquidità. Il Governo nonostante la difficoltà oggettiva, per il periodo del coronavirus ha affrontato la crisi con circa 200 milioni di aiuti. Come tutti i paesi nel 2020 è previsto un aumento del debito: il rapporto tra Deficit e Pil, atteso al 2,4%, salirà al 20%, secondo le stime degli analisti.
a cura di Pier Paolo Mignone